venerdì 2 settembre 2016

Tartu, bellezza e gioia

Quasi arrivata alla soglia dei centomila abitanti, Tartu è la seconda città più popolosa dell’Estonia. Culturalmente sempre in prima linea, essa vanta l’Università più antica del Paese che, negli ultimi anni, è diventata méta ambitissima anche per gli studenti stranieri desiderosi di conseguire una prestigiosa laurea da queste parti. Tartu è poi nota per essere da sempre una località allegra, dalla intensa vita notturna e dove non ci si annoia mai. 
Noi vi siamo capitati proprio durante lo svolgimento di una manifestazione con decine e decine di stands gastronomici a ridosso del centro storico, dove la vivacità di espositori ed avventori è riuscita a mettere in secondo piano il disagio di una giornata piovigginosa. 
Al numero 18 della Raekoja plats (Piazza del Comune) Pille mi ha indicato l’edificio del Museo d’Arte di Tartu (Tartu Kunstimuuseum) che, per un errore di costruzione, è pendente come la torre di Pisa. Quando il futuro papà di Pille nella prima metà degli anni 1960 frequentava la Scuola d’Arte (Tartu Kunstikool), per un periodo alloggiò proprio in quell’edificio storto, che aveva alcuni locali adibiti a casa dello studente. Con facilità si può intuire la frequenza dei giochi (e degli scherzi) portati avanti dagli studenti lì dentro, approfittando della pendenza del pavimento. 
La città alterna numerosi parchi e giardini pubblici alle aree costruite ed è attraversata dal fiume Emajõgi, l’unico interamente navigabile in tutta l’Estonia, il cui nome si potrebbe tradurre in “Fiume-mamma”. 
Nella giornata trascorsa a Tartu, ovviamente, non abbiamo lesinato nel deliziarci con dolci ed ottime bevande calde in una rinomata pasticceria. Una buona parte del tempo l’abbiamo dedicata anche a fare una passeggiata nel pittoresco quartiere residenziale a nord del centro storico. Il suo nome è Supilinn, che significa “Città-zuppa”, perché i nomi delle strade che lo attraversano sono dedicati a verdure ed ortaggi: via dei Fagioli (Oa), via delle Patate (Kartuli), via delle Zucche (Kõrvitsa), via del Sedano (Selleri), eccetera. 

Piazza del Comune (Raekoja plats)

Il numero civico 18 della Piazza del Comune (Raekoja plats).
Il Palazzo Comunale di Tartu.
L'Università di Tartu

Il principale edificio dell'Università di Tartu.
Riproduzione in grande di un'antica fotografia dell'Università di Tartu, un isolato prima di arrivarci.
Per molti secoli, prima del 1918, Tartu si era chiamata Dorpat. L'antica denominazione emerge in questa iscrizione latina che ricorda "il primo Rettore dell'Università di Dorpat".
Architettura, colori ed atmosfere nella Città-zuppa (Supilinn)

Si osservi l'albero carico di mele che esce dal giardino privato. In casi come questo non sarebbe un reato raccogliere le mele che si trovano nei rami esterni.
Miscellanea da Tartu (agosto 2016)

Un ponte sul "Fiume-mamma" (Emajõgi) ricostruito dopo la distruzione di quello precedente del 1944.
La Statua della Libertà di Tartu.
Cartello pubblico, nei pressi della Statua della Libertà di Tartu, che ne racconta le vicende. Posta nel 1933 a memoria dei caduti nella Guerra per l'Indipendenza (1918-1920), fu distrutta dai Sovietici nel 1950 e rimpiazzata con un'altra statua. a partire dal 1952. La prima statua, restaurata accuratamente, fu messa in questa dimora originaria nuovamente nel 2003. 
Pille, Oskar e Birgit.
Sulle aree perimetrali dell'antico Mercato generale di Tartu (Tartu Kaubahoov), nel 2012 furono poste queste lastre a memoria. L'edificio era stato costruito nel 1821; fu distrutto dai Sovietici nel 1941 e mai più ricostruito.
L'antico Mercato Generale di Tartu in una cartolina illustrata del 1907, quando la città si chiamava ancora Dorpat ed apparteneva all'Impero Russo. Si osservi, sulla didascalia della cartolina, che la lingua primaria era il Tedesco. Fonte: http://www.vykortsmuseum.se/old-postcards/101009.html

Nessun commento:

Posta un commento

Palun, sisestage oma kommentaar...
Per favore, lasci un commento qui...
Please, enter Your comment...